Eodem tempore D. Laelius cum classe ad Brundisium venit eademque ratione qua factum a Libone antea demonstravimus insulam
obiectam portui Brundisino tenuit. Similiter Vatinius qui Brundisio praeerat tectis instructisque scaphis elicuit naves
Laelianas atque ex his longius productam unam quinqueremem et minores duas in angustiis portus cepit itemque per equites
dispositos aqua prohibere classiarios instituit. Sed Laelius tempore anni commodiore usus ad navigandum onerariis navibus
Corcyra Dyrrachioque aquam suis supportabat neque a proposito deterrebatur neque ante proelium in Thessalia factum cognitum aut
ignominia amissarum navium aut necessariarum rerum inopia ex portu insulaque expelli potuit.
Versione tradotta
Nello stesso periodo Decimo Lelio giunse a Brindisi
con la flotta e, con la stessa manovra eseguita tempo prima da Libone, come abbiamo narrato, occupò l'isola situata davanti al
porto di Brindisi. Allo stesso modo Vatinio, che comandava a Brindisi, con delle imbarcazioni pontate e opportunamente
equipaggiate attirò le navi di Lelio e prese nelle strettoie del porto una quinqueremi che si era spinta troppo lontano e due
navi più piccole, e in seguito dispose presidi di cavalleria per impedire ai marinai di rifornirsi d'acqua. Ma Lelio, che
poteva profittare di una stagione più favorevole alla navigazione, si faceva portare acqua da Corcira e da Durazzo con le navi
da carico, senza lasciarsi scoraggiare nel suo proposito e, prima che si sapesse dello scontro avvenuto in Tessaglia, né la
vergogna di aver perduto le navi, né la mancanza di quanto era indispensabile, poterono scacciarlo dal porto e dall'isola.
- Letteratura Latina
- De Bello Civili di Giulio Cesare
- Cesare