Sed ille quas strages edidit! Eas videlicet quas sine ratione ac sine ulla spe bona furor edere potuit inpurae beluae multorum inflammatus furoribus. Quam ob rem in ista quidem re vehementer Sullam probo qui tribunis plebis sua lege iniuriae faciendae potestatem ademerit auxilii ferendi reliquerit Pompeiumque nostrum ceteris rebus omnibus semper amplissimis summisque ecfero laudibus de tribunicia potestate taceo. Nec enim reprehendere libct nec laudare possum.
Versione tradotta
Ma quello quali stragi compì! Esse furono tali, quali solo la furia di una belva impura, accesa dal furore di molti avrebbe potuto provocare, senza una ragione e senza alcuna onesta speranza. Ed è per questo motivo che io apprezzo vivamente Silla, che con la sua legge tolse ai tribuni della plebe la possibilità di nuocere, lasciando loro quella di portare aiuto alla plebe; ed io sempre esalto con grandi e ampi riconoscimenti il nostro Pompeo per tutto il resto, preferisco tacere per quanto conceme la potestà tribunizia. Infatti non mi farebbe piacere criticarlo, ma nemmeno potrei lodarlo.
- Letteratura Latina
- Libro 3
- Cicerone
- De Legibus