De Bello Civili, Libro 3 - Paragrafo 4 - Studentville

De Bello Civili, Libro 3 - Paragrafo 4

Legiones effecerat civium Romanorum VIIII: V ex Italia quas traduxerat; unam ex

Cilicia veteranam quam factam ex duabus gemellam appellabat; unam ex Creta et Macedonia ex veteranis militibus qui dimissi a

superioribus imperatoribus in his provinciis consederant; duas ex Asia quas Lentulus consul conscribendas curaverat. Praeterea

magnum numerum ex Thessalia Boeotia Achaia Epiroque supplementi nomine in legiones distribuerat: his Antonianos milites

admiscuerat. Praeter has exspectabat cum Scipione ex Syria legiones II. Sagittarios Creta Lacedaemone ex Ponto atque Syria

reliquisque civitatibus III milia numero habebat funditorum cohortes sescenarias II equitum VII milia. Ex quibus DC Gallos

Deiotarus adduxerat D Ariobarzanes ex Cappadocia; ad eundem numerum Cotys ex Thracia dederat et Sadalam filium miserat; ex

Macedonia CC erant quibus Rhascypolis praeerat excellenti virtute; D ex Gabinianis Alexandria Gallos Germanosque quos ibi A.

Gabinius praesidii causa apud regem Ptolomaeum reliquerat Pompeius filius eum classe adduxerat; DCCC ex servis suis pastorumque

suorum numero coegerat; CCC Tarcondarius Castor et Domnilaus ex Gallograecia dederant (horum alter una venerat alter filium

miserat); CC ex Syria a Commageno Antiocho cui magna Pompeius praemia tribuit missi erant in his plerique hippotoxotae. Huc

Dardanos Bessos partim mercenarios partim imperio aut gratia comparatos item Macedones Thessalos ac reliquarum gentium et

civitatum adiecerat atque eum quem supra demonstravimus numerum expleverat.

Versione tradotta

Aveva allestito nove legioni di cittadini romani; cinque le aveva trasportate dall'Italia, una di

veterani dalla Cilicia, che chiamava "gemella" perché formata da due legioni, una da Creta e dalla Macedonia composta di

soldati veterani che, congedati da precedenti comandanti, si erano fermati in quelle province, due dall'Asia che il console

Lentulo aveva fatto arruolare. Inoltre, a completamento degli effettivi, aveva distribuito fra le legioni un gran numero di

soldati provenienti dalla Tessaglia, Beozia, Acaia ed Epiro; a questi aveva unito i soldati di Antonio. Oltre a queste

aspettava due legioni provenienti dalla Siria con Scipione. Aveva tremila arcieri giunti da Creta, da Sparta, dal Ponto, dalla

Siria e da altre città, due coorti di frombolieri ciascuna formata di seicento uomini, e settemila cavalieri. Di questi,

seicento erano Galli portati da Deiotaro, cinquecento li aveva portati Ariobarzane dalla Cappadocia; circa un medesimo numero

aveva procurato dalla Tracia Coto, che aveva mandato il figlio Sadala; della Macedonia ve ne erano duecento, al cui comando era

Rascipoli, uomo di grande valore; cinquecento, Galli e Germani, provenivano da Alessandria ed erano fra quei gabiniani che A.

Gabinio lí aveva lasciato di presidio presso il re Tolomeo, e Pompeo figlio li aveva condotti con la flotta; ottocento li aveva

raccolti fra i suoi servi e pastori; trecento li avevano dati dalla Gallogrecia Castore Tarcondario e Domnilao (uno era venuto

di persona, l'altro aveva mandato il figlio); duecento erano stati mandati dalla Siria da Antioco Commagene, al quale Pompeo

diede grandi ricompense, e di questi la maggior parte erano arcieri a cavallo. A questi aveva aggiunto Dardani, Bessi in parte

mercenari in parte arruolati o volontari, e inoltre Macedoni, Tessali e uomini di altre nazioni e città; in tal modo aveva

formato quel numero che sopra abbiamo detto.

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