Atque ut ad haec citeriora veniam et notiora nobis: omnes antiquae gentes regibus quondam paruerunt. Quod genus imperii primum ad homines iustissimos et sapientissimos deferebatur idque et in re publica nostra maxime valuit quoad ei regalis potestas praefuit deinde etiam deinceps posteris prodebatur quo in iis qui etiam nunc regnant manet. Quibus autem regia potestas non placuit non ii nemini sed non semper uni parere voluerunt. Nos autem quoniam leges damus liberis populis quaeque de optima re publica sentiremus in sex libris ante diximus accommodabimus hoc tempore leges ad illum quem probamus civitatis statum.
Versione tradotta
E per venire a questi argomenti più vicini e più noti a noi, tutti i popoli antichi un tempo obbedirono a dei re. Questo genere di potere era originariamente conferito agli uomini più giusti e più saggi - e tale regola ebbe larghissima applicazione soprattutto nel nostro Stato, finché esso fu governato dalla potestà regia -, e dopo si trasferiva di volta in volta ai discendenti, principio che ancora oggi resta valido per coloro che regnano. Quelli poi, cui non andò più a genio la potestà regia, non dico che non vollero obbedire più a nessuno, ma piuttosto non sempre obbedirono ad un solo individuo. Infine, poiché noi diamo leggi a dei popoli liberi, e già ho espresso il mio pensiero intorno alla forma migliore di ordinamento dello Stato in sei libri, ora adatterò le nostre leggi a quel tipo di Stato che suscitò il mio interesse.
- Letteratura Latina
- Libro 3
- Cicerone
- De Legibus