Marcus: Faciam breviter si consequi potuero. Nam pluribus verbis scripsit ad patrem tuum M. Iunius sodalis perite meo quidem iudicio et diligenter. Nos autem de iure natae cogitare per nos atque dicere debemus de iure populi Romani quae relicta sunt et tradita.
Atticus: Sic prorsum censeo et id ipsum quod dicis exspecto.*
Versione tradotta
Marco: - Lo farò rapidamente, se mi sarà possibile; infatti l'amico M. Giunio ne scrisse diffusamente a tuo padre, con periziaa, a mio avviso, e con diligenza. Ma noi dobbiamo ragionare e parlare del diritto naturale secondo il nostro criterio, mentre del diritto del popolo romano dovremmo esporre ciò che è rimasto valido e che ci è stato tramandato.
Attico: - Credo anch'io così, e mi aspetto appunto ciò che dici.
- Letteratura Latina
- Libro 3
- Cicerone
- De Legibus