‘Suntoque aediles curatores urbis annonae ludorumque sollemnium ollisque ad honoris amplioris gradum is primus ascensus esto.’
‘Censoris populi aevitates suboles familias pecuniasque censento urbis templa vias aquas aerarium vectigalia tuento populique partis in tribus discribunto exin pecunias aevitatis ordinis partiunto equitum peditumque prolem discribunto caelibes esse prohibento mores populi regunto probrum in senatu ne relinquonto. Bini sunto magistratum quinquennium habento eaque potestas semper esto reliqui magistratus annui sunto.’
Versione tradotta
"Siano gli edili curatori della città, dell'annona, dei giochi solenni, e per essi sia questo il primo gradino verso le magistrature maggiori."
"I censori censiscano l'età della popolazione, i figli a carico, gli schiavi ed il bestiame; tutelino gli edifici pubblici, i templi, le strade, le acque, l'erario, le entrate finanziarie; distribuiscano i cittadini nelle tribù, dividano le centurie in base al patrimonio ed all'età, prendano nota dei figli dei cavalieri e dei fanti, vietino il celibato, sorveglino la morale del popolo, non lascino una persona indegna in senato; siano in due, tengano la magistratura per un quinquennio; gli altri magistrati siano annuali, e quella loro potestà sia perpetua."
- Letteratura Latina
- Libro 3
- Cicerone
- De Legibus