Eneide, Libro 3, traduzione vv. 1-12 - Studentville

Eneide, Libro 3, traduzione vv. 1-12

Postquam res Asiae Priamique evertere gentem

immeritam visum superis, ceciditque superbum
Ilium et omnis humo fumat Neptunia Troia,
diversa exsilia et desertas

quaerere terras
auguriis agimur divum, classemque sub ipsa
Antandro et Phrygiae molimur montibus Idae,
incerti quo

fata ferant, ubi sistere detur,
contrahimusque viros. vix prima inceperat aestas
et pater Anchises dare fatis vela

iubebat,
litora cum patriae lacrimans portusque relinquo
et campos ubi Troia fuit. feror exsul in altum
cum sociis

natoque penatibus et magnis dis.

Versione tradotta

Dopo che piacque ai celesti distruggere la potenza dell’Asia
ed il popolo incolpevole di Priamo, e la

superba Ilio
cadde e tutta la Nettunia Troia a terra fuma,
siamo costretti dai presagi degli dei a cercare diversi

esili
e terre deserte, e costruiamo la flotta sotto la stessa
Antandro ed i monti del frigio Ida,
incerti dove i fati

portino, dove sia dato fermarci,
e raccogliamo uomini. Era appena iniziata la prima estate
ed il padre Anchise ordinava

di dare le vele ai fati,
quando piangendo lascio i lidi ed i porti della patria
e le piane dove fu Troia. Esule sono

portato in alto mare
coi compagni e col figlio ed i grandi dei penati.

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