Qui natus est infelix, non vitam modo tristem decurrit, verum post obitum quoque persequitur
illum dura fati miseria. Galli Cybebes circum in questus ducere asinum solebant, baiulantem sarcinas. Is cum labore et plagis
esset mortuus, detracta pelle sibi fecerunt tympana. Rogati mox a quodam, delicio suo quidnam fecissent, hoc locuti sunt modo:
“Putabat se post mortem securum fore: ecce aliae plagae congeruntur mortuo!”
Versione tradotta
Chi è nato sfortunato, non solo passa una vita triste, ma
pure dopo la morte lo perseguita la dura miseria del fato. I Galli di Cibele solevano portare in giro perla questua un asino,
che portava some. Essendo questo morto per la fatica e per i colpi, tolta la pelle si fecero un tamburo. Interrogati poi da
uno, cosa avessero fatto al loro amore, parlarono in questo modo: Pensava che sarebbe stato sicuro dopo la morte: ecco altri
colpi vengono dati al morto.
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