Fedro, Libro 4 - Favola 13 - Studentville

Fedro, Libro 4 - Favola 13

Testo originale

“Utilius homini nil est quam recte loqui.” Probanda cunctis est quidem sententia; sed ad perniciem solet agi

sinceritas ubi veritate plus valet mendacium. Duo homines, unus fallax et alter verax, iter simul agebant. Et cum ambularent,

venerunt in provinciam simiarum. Quos ut vidit una ex multitudine simiarum, ipse qui prior esse videbatur, iussit eos teneri,

ut interrogaret quid de illo homines dicerent. Iussitque omnes sibi similes adstare ante se ordine longo, dextra laevaque, et

sibi sedile parari; sicut viderat imperatorem aliquando, taliter sibi adstare fecit. Iubentur homines adduci in medio. Ait

maior: “Quis sum ego?” Fallax dixit: “Tu es imperator.” Iterum interrogat: “Et isti quos vides ante me stare?”Respondit: “Hi

sunt comites tui, primicerii, campidoctores, militares officii.” Et quia mendacio laudatus est cum turba sua, iubet illum

munerari, et quia adulatus est, omnes illos fefellit. Verax autem apud se cogitabat: “Si iste mendax, qui omnia mentitur, sic

accepit, si verum dixero, magis munerabor.” Tunc ait maior simia: “Dic et tu, quis sum ego, et hi quos ante me vides?” At ille,

qui semper veritatem amabat et loqui consueverat, respondit: “Tu es vere simia, et omnes hi similes tui simiae semper sunt.”

Iubetur continuo lacerari dentibus et unguibus, eo quod verum dixisset. Malis hominibus, qui fallaciam et malitiam amant,

honestatem et veritatem lacerant.

 

Traduzione

« Nulla è più utile all’uomo che

parlar rettamente ». Il giudizio deve essere senz’altro approvato da tutti; ma la sincerità suole esser spinta alla disgrazia,

quando la menzogna vale più della verità.
Due uomini, uno falso e l’altro veritiero, facevano insieme un viaggio. E

camminando giunsero nella provincia delle scimmie. Come li vide una della folla delle scimmie, la stessa che sembrava esser la

prima, ordinò che fossero bloccati, per chiedere che cosa di lei dicessero gli uomini. Ed ordinò che tutte quelle simili a lei

stessero davanti a lei in lunga fila. A destra ed a sinistra, e che le fosse preparata una sedia; così come aveva visto una

volta l’imperatore, altrettanto le fece stare davanti a sé. Gli uomini sono comandati di esser portati in mezzo. Disse la

maggiore: “Chi sono io?” Il falso rispose: “Tu sei l’imperatore” Di nuovo chiede: “E questi che vedi stare davanti a me?”

Rispose: “Questi sono i tuoi compagni, i primi, gli istruttori, i militari di carriera.” E poiché fu lodata da una menzogna con

la sua schiera, ordina che sia premiato, e poiché aveva adulato, le ingannò tutte. Il veritiero invece meditava tra sé: “Se

costui falso, che mente su tutto, così meritò, se avrò detto la verità, sarò premiato di più.” Poi la scimmia maggiore disse:

“Dì anche tu, chi sono io, e questi che vedi davanti a me?” Ma lui, che amava sempre la verità ed era solito parlare,

rispose: “Tu sei davvero una scimmia, e questi tuoi simili sono sempre scimmie”. Si ordina subito che sia sbranata con denti ed

unghie, per il fatto che aveva detto il vero. Se gli uomini (sono) malvagi, quelli che amano inganno e malizia, sbranano bontà

e verità.

Versione tradotta

« Nulla è più utile all’uomo che

parlar rettamente ». Il giudizio deve essere senz’altro approvato da tutti; ma la sincerità suole esser spinta alla disgrazia,

quando la menzogna vale più della verità.
Due uomini, uno falso e l’altro veritiero, facevano insieme un viaggio. E

camminando giunsero nella provincia delle scimmie. Come li vide una della folla delle scimmie, la stessa che sembrava esser la

prima, ordinò che fossero bloccati, per chiedere che cosa di lei dicessero gli uomini. Ed ordinò che tutte quelle simili a lei

stessero davanti a lei in lunga fila. A destra ed a sinistra, e che le fosse preparata una sedia; così come aveva visto una

volta l’imperatore, altrettanto le fece stare davanti a sé. Gli uomini sono comandati di esser portati in mezzo. Disse la

maggiore: “Chi sono io?” Il falso rispose: “Tu sei l’imperatore” Di nuovo chiede:”E questi che vedi stare davanti a me?

Rispose:”Questi sono i tuoi compagni, i primi, gli istruttori, i militari di carriera.” E poiché fu lodata da una menzogna con

la sua schiera, ordina che sia premiato, e poiché aveva adulato, le ingannò tutte. Il veritiero invece meditava tra sé:” Se

costui falso, che mente su tutto, così meritò, se avrò detto la verità, sarò premiato di più.” Poi la scimmia maggiore disse:

“Di’ anche tu, chi sono io, e questi che vedi davanti a me?” Ma lui, che amava sempre la verità ed era solito parlare,

rispose:” Tu sei davvero una scimmia, e questi tuoi simili sono sempre scimmie”. Si ordina subito che sia sbranata con denti ed

unghie, per il fatto che aveva detto il vero. Se gli uomini (sono) malvagi, quelli che amano inganno e malizia, sbranano bontà

e verità.�

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