Fedro, Libro 4 - Favola 17 - Studentville

Fedro, Libro 4 - Favola 17

Testo originale

Olim quas vellent esse in tutela sua divi legerunt arbores. Quercus Iovi, at myrtus Veneri placuit, Phoebo laurea, pinus

Cybebae, populus celsa Herculi. Minerva admirans quare steriles sumerent interrogavit. Causam dixit Iuppiter: “Honorem fructu

ne videamur vendere.” “At mehercules narrabit quod quis voluerit, oliva nobis propter fructum est gratior.” Tum sic deorum

genitor atque hominum sator: “O nata, merito sapiens dicere omnibus. Nisi utile est quod facimus, stulta est gloria.” Nihil

agere quod non prosit fabella admonet.

 

Traduzione

Un giorno

gli dei scelsero le piante che volevano a loro tutela. La quercia piacque a Giove, ma il mirto a Venere, a Febo l’alloro, il

pino a Cibale, l’alto pioppo ad Ercole. Minerva meravigliandosi chiese perché scegliessero le sterili. Giove dichiarò il

motivo. “Perché non sembriamo vendere l’onore per il frutto.” “Ma certamente narrerà quello che ognuno vorrà, a noi l’olivo è

più gradito per il frutto.” Allora così il padre degli dei ed i creatore degli uomini: “O figlia, giustamente sei detta saggia

da tutti. Se non è utile ciò che facciamo, la gloria è stolta.” La favoletta insegna che non fa nulla ciò che non giova.

Versione tradotta

Un giorno

gli dei scelsero le piante che volevano a loro tutela. La quercia piacque a Giove, ma il mirto a Venere, a Febo l’alloro, il

pino a Cibale, l’alto pioppo ad Ercole. Minerva meravigliandosi chiese perché scegliessero le sterili. Giove dichiarò il

motivo. ”Perché non sembriamo vendere l’onore per il frutto.” ”Ma certamente narrerà quello che ognuno vorrà, a noi l’olivo è

più gradito per il frutto.” Allora così il padre degli dei ed i creatore degli uomini: ”O figlia, giustamente sei detta saggia

da tutti. Se non è utile ciò che facciamo, la gloria è stolta.” La favoletta insegna che non fa nulla ciò che non giova.�

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