Libro 4 - Favola 6 - Studentville

Libro 4 - Favola 6

Cum

victi mures mustelarum exercitu (historia, quot sunt, in tabernis pingitur) fugerent et artos circum trepidarent cavos, aegre

recepti, tamen evaserunt necem: duces eorum, qui capitibus cornua suis ligarant ut conspicuum in proelio haberent signum quod

sequerentur milites, haesere in portis suntque capti ab hostibus; quos immolatos victor avidis dentibus capacis alvi mersit

tartareo specu. Quemcumque populum tristis eventus premit, periclitatur magnitudo principium, minuta plebes facili praesidio

latet.

Versione tradotta

Poiché i topi vinti dall’esercito delle donnole (la storia è dipinta nelle osterie, quante sono) fuggivano e

trepidavano attorno alle piccole tane, a stento passati, tuttavia evitarono la morte: i loro capi, che avevano legato corna

sulle loro teste per avere un segno evidente in battaglia che i soldati seguissero, si attaccarono sulle porte e furono presi

dai nemici;
ed il vincitore, immolati quelli con gli avidi denti li immerse nella tartarea spelonca del capace ventre. Un

triste caso opprime qualunque popolo, la grandezza dei capi rischia, la plebe piccola si nasconde con facile difesa.

  • Letteratura Latina
  • Le Fabulae di Fedro
  • Fedro

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