Libro 4 - Favola 9 - Studentville

Libro 4 - Favola 9

Homo in periclum simul ac venit callidus, reperire effugium quaerit alterius malo. Cum decidisset vulpes in puteum inscia et

altiore clauderetur margine, devenit hircus sitiens in eundem locum. Simul rogavit, esset an dulcis liquor et copiosus, illa

fraudem moliens: “Descende, amice; tanta bonitas est aquae, voluptas ut satiari non possit mea.” Immisit se barbatus. Tum

vulpecula evasit puteo, nixa celsis cornibus, hircumque clauso liquit haerentem vado.

Versione tradotta

L’uomo astuto appena giunge in un pericolo,

cerca di trovare aiuto nel male di un altro. Essendo la volpe inconsapevole caduta in un pozzo ed essendo bloccata da un muro

troppo alto, giunse un caprone assetato nello stesso luogo. Appena chiese se l 'acqua fosse dolce ed abbondante, essa

macchinando un inganno: ”Discendi, amico; è così grande la bontà dell’acqua, che il mio piacere non si può saziare.”
Il

barbuto si buttò. Allora la volpicciola uscì dal pozzo, appoggiatasi sulle alte corna, e lasciò il capro nel guado chiuso.

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