Cum vero mihi proposui regnantem Lentulum, sicut ipse se ex fatis sperasse
confessus est, purpuratum esse huic Glabinium, cum exercitu venisse Catilinam, tum lamentationem matrum familias, tum fugam
virginum atque puerorum ac vexationem virginum Vestalium perhorresco et, quia mihi vellementer haec videntur misera atque
miseranda, idcirco in eos, qui ea perlicere voluerunt, me severum vehementemque praebeo. Etenim quaero, si quis pater familias
liberis suis a servo interfectis, uxore occisa, incensa domo supplicium de servo non quam acerbissumum sumpserit, utrum is
clemens ac misericors an inhumanissimus et crudelissimus esse videatur. Mihi vero inportunus ac ferreus, qui non dolore et
cruciatu nocentis suum dolorem cruciatumque lenierit. Sic nos in his hominibus, qui nos, qui coniuges, qui liberos nostros
trucidare voluerunt, qui singulas unius cuiusque nostrum domos et hoc universum rei publicae domicilium delere conati sunt, qui
id egerunt, ut gentem Allobrogum in vestigiis huius urbis atque in einere deflagrati imperii collocarent, si vehementissimi
fuerimus, misericordes habebimur; sin remissiores esse voluerimus, summae nobis crudelitatis in patriae civiumque pernicie fama
subeunda est.
Versione tradotta
Quando ho pensato che Lentulo potesse
diventare re, comegli stesso ha confessato di attendersi dal destino, quando ho pensato alla porpora senatoriale di Gabinio,
alla venuta di Catilina alla testa di un esercito, allora sono inorridito al pensiero del lamento delle madri di famiglia,
della fuga delle giovani e dei fanciulli, delle violenze alle vergini Vestali; e poiché tutte queste cose mi sembrano
terribilmente perfide e miserande, mi dispongo severo e terribile contro coloro che le vollero attuare. Perciò chiedo se un
padre di famiglia che essendo stati uccisi i suoi figli da uno schiavo, trucidata la moglie, incendiata la casa- abbia
ordinato per lo schiavo una morte non estremamente crudele, sia da considerare clemente e misericordioso o disumanissimo e
crudelissimo. A me, per la verità, sembra disumano e crudele chi lenirà il proprio dolore ed il proprio tormento non col dolore
e col tormento del colpevole. Se noi saremo durissimi contro questi uomini che volevano trucidare noi, le nostre mogli, i
nostri figli, che hanno tentato di distruggere le case di ciascuno di noi ed il centro del nostro Stato, che si sono adoperati
per fare insediare le genti Allobroghe sulle rovine di questa città e sulle ceneri dellimpero dato alle fiamme, allora saremo
considerati misericordiosi; se, viceversa, vorremo essere più clementi, si abbatterà su di noi la fama di una estrema crudeltà
nella rovina della Patria e dei cittadini.
- Letteratura Latina
- Libro 4
- Cicerone
- Catilinarie