De Bello Gallico, Libro 4 - Par. 18 - Studentville

De Bello Gallico, Libro 4 - Par. 18

Diebus decem, quibus materia coepta erat comportari, omni opere effecto exercitus traducitur. Caesar ad utramque partem pontis firmo praesidio relicto in fines Sugambrorum contendit. Interim a compluribus civitatibus ad eum legati veniunt. Quibus pacem atque amicitiam petentibus liberaliter respondet obsidesque ad se adduci iubet. At Sugambri ex eo tempore quo pons institui coeptus est, fuga comparata hortantibus iis, quos ex Tenctheris atque Usipetibus apud se habebant, finibus suis excesserant suaque omnia exportaverant seque in solitudinem ac silvas abdiderant.

Versione tradotta

Con dieci giorni, da quando il materiale si cominciò a raccogliere, completata tutta l’opera, l’esercito è fatto passare. Cesare, lasciata una forte guarnigione ad ambedue le parti del ponte, si diresse nei territori dei Sigambri. Intanto giungono la lui ambasciatori da parecchie nazioni.
Poiché essi richiedevano pace ed amicizia, risponde generosamente e comanda gli siano portati ostaggi. Ma i Sigambri da quel momento che il ponte cominciò ad esser costruito, preparata la fuga, mentre li incitavano quelli, che avevano tra loro (provenienti) da Tenteri ed Usipeti, erano usciti dai loro territori, avevano portato via tutte le loro cose e si erano nascosti in isolamento e selve.

  • Letteratura Latina
  • Libro 4
  • Cesare
  • De Bello Gallico

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