Habetis ducem memorem vestri, oblitum sui, quae non semper
facultas datur, habetis omnis ordines, omnis homines, universum populum Romanum, id quod in civili causa hodierno die primum
videmus, unum atque idem sentientem. Cogitate, quantis laboribus fundatum imperium, quanta virtute stabilitam libertatem,
quanta deorum benignitate auctas exaggeratasque fortunas una nox paene delerit. Id ne umquam posthac non modo [non] confici,
sed ne cogitari quidem possit a civibus, hodierno die providendum est. Atque haec, non ut vos, qui mihi studio paene
praecurritis, excitarem, locutus sum, sed ut mea vox, quae debet esse in re publica princeps, officio functa consulari
videretur.
Versione tradotta
Avete un capo che si preoccupa di voi e trascura se stesso, il che non sempre avviene, avete tutti gli
ordini, tutti gli uomini, lintero popolo romano(ciò che abbiamo già constatato nellodierno procedimento senatoriale) che
pensa in modo uniforme. Pensate su quante fatiche sia fondato limpero, con quanto valore sia consolidata la libertà, con
quanta benevolenza degli dei una sola notte abbia quasi cancellato fortune smisuratamente cresciute. Oggi va provveduto a che
dora innanzi mai più, da parte di cittadini, si possa non dico attuare, ma neanche pensare una cosa siffatta. Ho detto queste
cose non già per aizzarvi, voi che quasi mi precorrete nellimpegno, ma perché la mia voce, che devessere la prima nella
Repubblica, appaia avere assolto pienamente al suo compito.
- Letteratura Latina
- Libro 4
- Cicerone
- Catilinarie