De Bello Gallico, Libro 4 - Par. 30 - Studentville

De Bello Gallico, Libro 4 - Par. 30

Quibus rebus cognitis principes Britanniae, qui post proelium ad Caesarem convenerant, inter se conlocuti, cum et equites et naves et frumentum Romanis deesse intellegerent et paucitatem militum ex castrorum exiguitate cognoscerent, quae hoc erant etiam angustiora quod sine impedimentis Caesar legiones transportaverat, optimum factu esse duxerunt rebellione facta frumento commeatuque nostros prohibere et rem in hiemem producere, quod his superatis aut reditu interclusis neminem postea belli inferendi causa in Britanniam transiturum confidebant. Itaque rursus coniuratione facta paulatim ex castris discedere et suos clam ex agris deducere coeperunt.

Versione tradotta

Sapute queste cose, i capi della Britannia, che dopo la battaglia erano venuti da Cesare, dopo aver parlato tra loro, comprendendo che ai Rimani mancavano, cavalieri, navi e frumento e conoscendo il piccolo numero dei soldati dalla esiguità degli accampamenti, che erano anche più piccoli per questo, perché Cesare aveva trasportato le legioni senza carriaggi, pensarono ottima cosa da farsi, ripresa la guerra, impedire ai nostri rifornimento e vettovagliamento e portare la situazione all’inverno, perché, vinti questi e impediti dal ritorno, confidavano che in seguito nessuno sarebbe passato in Britannia per dichiarare guerra. Così di nuovo, fatta un’alleanza, a poco a poco cominciarono ad uscire dagli accampamenti e di nascosto richiamare i loro dalle campagne.

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