De Bello Gallico, Libro 4 - Par. 35 - Studentville

De Bello Gallico, Libro 4 - Par. 35

Caesar etsi idem quod superioribus diebus acciderat, fore videbat, ut si essent hostes pulsi, celeritate periculum effugerent, tamen nactus equites circiter xxx, quos Commius Atrebas de quo ante dictum est secum transportaverat, legiones in acie pro castris constituit. Commisso proelio diutius nostrorum militum impetum hostes ferre non potuerunt ac terga verterunt. Quos tanto spatio secuti, quantum cursu et viribus
efficere potuerunt, complures ex iis occiderunt, deinde omnibus longe lateque aedificiis incensis se in castra receperunt.

Versione tradotta

Cesare anche se vedeva che sarebbe accaduto proprio quello che era successo nei giorni precedenti, che se i nemici fossero stati respinti, con la velocità avrebbero sfuggito il pericolo, tuttavia ottenuti 30 cavalieri, che l’atrebate Commio, di cui si è detto precedentemente, aveva portato con sé, schierò le legioni in ordine davanti agli accampamenti. Attaccata battaglia i nemici non poterono sostenere più a lungo l’attacco dei nostri soldati e voltarono le spalle. Ma avendoli inseguiti per tanto spazio, quanto poterono con la corsa e le forze, uccisero parecchi tra loro, poi bruciati in lungo ed in largo tutte le abitazioni, si ritirarono negli accampamenti.

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