Eodem die legati ab hostibus missi ad Caesarem de pace venerunt. His Caesar numerum obsidum quem ante imperaverat duplicavit eosque in continentem adduci iussit, quod propinqua die aequinoctii infirmis navibus hiemi navigationem subiciendam non existimabat. Ipse idoneam tempestatem nactus paulo post mediam noctem naves solvit. Quae omnes incolumes ad continentem pervenerunt. Sed ex iis onerariae duae eosdem portus quos reliquae capere non potuerunt et paulo infra delatae
sunt.
Versione tradotta
Nello stesso giorno ambasciatori inviati dai nemici per la pace giunsero da Cesare. Per questi Cesare raddoppiò il numero degli ostaggi che aveva ordinato e comandò che fossero condotti nel continente, perché nella giornata vicina dell’equinozio non riteneva che navi insicure dovessero sottoporre la navigazione ad una tempesta. Egli colto l’occasione opportuna poco dopo la mezza notte sciolse le navi. Quelle giunsero nel continente tutte incolumi. Ma due di esse da carico non poterono raggiungere gli stessi porti, che le altre (raggiunsero) e furono portate un poco più lontano.
- De Bello Gallico
- Libro 4
- Cesare
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