Caesar cognito consilio eorum ad flumen Tamesim in fines Cassivellauni exercitum duxit; quod flumen uno omnino loco pedibus atque hoc aegre transiri potest. Eo cum venisset, animadvertit ad alteram fluminis ripam magnas esse copias hostium instructas. Ripa autem erat acutis sudibus praefixisque munita, eiusdemque generis sub aqua defixae sudes flumine tegebantur. His rebus cognitis a perfugis captivisque Caesar praemisso equitatu confestim legiones subsequi iussit. Sed ea celeritate atque eo impetu milites ierunt, cum capite solo ex aqua extarent, ut hostes impetum legionum atque equitum sustinere non possent ripasque dimitterent ac se fugae mandarent.
Versione tradotta
Cesare, saputo il loro piano, guidò l’esercito presso il fiume Tamigi nei territori di Cassivellauno;
questo fiume però solamente in un unico luogo ed in questo a fatica si può passare a piedi.
Essendo giunto là, s’accorse che sull’altra riva c’erano schierate grandi truppe di nemici.
La riva poi era fortificata con pali appuntiti e conficcati, pali dello stesso genere conficcate sott’acqua erano coperte dal
fiume.
Sapute queste cose da disertori e prigionieri, Cesare, mandata avanti la cavalleria, ordinò che le legioni lo seguissero subito. Ma i soldati avanzarono con tale celerità e con tale impeto, stando fuori dall’acqua con la sola testa, che i nemici no potevano sostenere l’impeto delle legioni e dei cavalieri ed abbandonavano le rive e si davano alla fuga.
- Letteratura Latina
- Libro 5
- Cesare
- De Bello Gallico