Quaestiones Naturales, Libro 5, Par. 18, 13 - Studentville

Quaestiones Naturales, Libro 5, Par. 18, 13

Non tamen, ut paulo ante dicebam, queri possumus de auctore nostri deo,

si beneficia eius corrumpimus et ut essent contraria effecimus. Dedit ille uentos ad custodiendam caeli terrarumque temperiem,

ad euocandas supprimendasque aquas, ad alendos satorum atque arborum fructus, quos ad maturitatem cum aliis causis adducit ipsa

iactatio attrahens cibum in summa et ne torpeant permouens.

Versione tradotta

Tuttavia, come dicevo poco prima, non possiamo

lagnarci del dio nostro creatore, se roviniamo i suoi benefici ed abbiamo fatto sì che divenissero contrari. Egli diede i venti

per proteggere la giusta proporzione di cielo e terra, per muovere e placare le acque, per nutrire i frutti di piantagioni ed

alberi, che insieme con altre cause sono condotti alla maturità da quello stesso scotimento che attira il cibo sulle cose più

alte e fa sì che esse non rimangano senza vita.

  • Letteratura Latina
  • Quaestiones Naturales di Seneca
  • Seneca

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