Verrinae, Libro 5, Par. 44 - Studentville

Verrinae, Libro 5, Par. 44

Navem vero cybaeam maximam triremis instar, [pulcherrimam atque

ornatissimam cybaeam,] palam aedificatam sumptu publico tuo nomine, publice, sciente tota Sicilia, per magistratum senatumque

Mamertinum tibi datam donatamque esse dico. Haec navis onusta praeda Siciliensi, cum ipsa quoque esset ex praeda, simul cum

ipse decederet, adpulsa Veliam est cum plurimis rebus, et iis quas iste Romam mittere cum ceteris furtis noluit, quod erant

clarissimae maximeque eum delectabant. Eam navem nuper egomet vidi Veliae multique alii viderunt, pulcherrimam atque

ornatissimam, iudices: quae quidem omnibus qui eam aspexerant prospectare iam exsilium atque explorare fugam domini videbatur.

Versione tradotta

Io sostengo che d’altronde ti

fu offerta in dono da parte di un magistrato supremo e del senato di Messina una nave da carico enorme, delle dimensioni di una

trireme, una nave da carico bellissima e perfettamente equipaggiata, costruita palesemente, a pubbliche spese, a nome tuo, per

incarico della città: e tutta quanta la Sicilia lo sapeva. Questa nave, stracarica del bottino predato in Sicilia, mentre

anch’essa faceva parte precisamente di quella preda, nel momento in cui Verre lasciò l’isola al termine del suo mandato, partì

con lui e approdò a Velia: il suo carico era costituito da numerosissimi oggetti, tra cui quelli che costui non volle spedire a

Roma con il resto del bottino, perché gli erano molto cari e gli procuravano grandissimo piacere. Questa nave, bellissima e

perfettamente equipaggiata, l’ho vista io personalmente a Velia qualche tempo fa e così l’hanno vista molti altri, o giudici.

E, per la verità, a tutti coloro che avevano occasione di osservarla, essa dava già l’impressione di vedere già in lontananza

l’esilio del suo padrone e di volerne progettare le fuga.

  • Letteratura Latina
  • Verrinae di Cicerone
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