Verrinae, Libro 5, Paragrafo 30 - Studentville

Verrinae, Libro 5, Paragrafo 30

Nam in ipso aditu atque ore portus ubi primum ex alto sinus ab litore ad urbem inflectitur tabernacula carbaseis intenta velis conlocabat. Huc ex illa domo praetoria quae regis Hieronis fuit sic emigrabat ut eum per illos dies nemo extra illum locum videre posset. In eum autem ipsum locum aditus erat nemini nisi qui aut socius aut minister libidinis esse posset. Huc omnes mulieres quibuscum iste consuerat conveniebant quarum incredibile est quanta multitudo fuerit Syracusis; huc homines digni istius amicitia digni vita illa conviviisque veniebant. Inter eius modi viros et mulieres adulta aetate filius versabatur ut eum etiamsi natura a parentis similitudine abriperet consuetudo tamen ac disciplina patris similem esse cogeret.

Versione tradotta

Infatti proprio nell’ingresso e nell’imboccatura del porto, non appena dal profondo un’insenatura si incurva in direzione della città, collocava le tende drizzate con vele di lino.
Dal famoso palazzo pretorio, che fu del re Gerone, qui si trasferiva, in modo che durante quei giorni nessuno poteva vederlo fuori da quel luogo. Inoltre, in quello stesso luogo nessuno aveva accesso, se non chi poteva essere o suo alleato o intermediario di piacere (=mezzani).
Qui si radunavano tutte le donne con le quali costui aveva rapporti sessuali: è incredibile quanto grande folla di queste ci fu a Siracusa; qui venivano gli uomini degni dell’amicizia di costui, degni di quella vita e dei banchetti. Tra uomini e donne di tal genere si trovava il figlio, già cresciuto (lett. In età adulta) cosicché, sebbene l’indole sua lo tenesse lontano dalla somiglianza col padre, tuttavia l’abitudine e il modo di vivere lo costringevano ad essere simile al padre.

  • Letteratura Latina
  • Verrinae di Cicerone
  • Cicerone

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