[1] Desinamus quod voluimus velle. Ego certe id ago senex eadem velim quae puer volui. In hoc
unum eunt dies, in hoc noctes, hoc opus meum est, haec cogitatio, imponere veteribus malis finem. Id ago ut mihi instar totius
vitae dies sit; nec mehercules tamquam ultimum rapio, sed sic illum aspicio tamquam esse vel ultimus possit. [2] Hoc animo tibi
hanc epistulam scribo, tamquam me cum maxime scribentem mors evocatura sit; paratus exire sum, et ideo fruar vita quia quam diu
futurum hoc sit non nimis pendeo. Ante senectutem curavi ut bene viverem, in senectute ut bene moriar; bene autem mori est
libenter mori. [3] Da operam ne quid umquam invitus facias: quidquid necesse futurum est repugnanti, id volenti necessitas non
est. Ita dico: qui imperia libens excipit partem acerbissimam servitutis effugit, facere quod nolit; non qui iussus aliquid
facit miser est, sed qui invitus facit. Itaque sic animum componamus ut quidquid res exiget, id velimus, et in primis ut finem
nostri sine tristitia cogitemus. [4] Ante ad mortem quam ad vitam praeparandi sumus. Satis instructa vita est, sed nos in
instrumenta eius avidi sumus; deesse aliquid nobis videtur et semper videbitur: ut satis vixerimus, nec anni nec dies faciunt
sed animus. Vixi, Lucili carissime, quantum satis erat; mortem plenus exspecto. Vale.
Versione tradotta
1
Finiamola di volere le stesse cose che in passato! Per quel che mi riguarda, ora che sono vecchio, cerco di non avere gli
stessi desideri che avevo da fanciullo. Questo solo è lo scopo dei miei giorni e delle mie notti, la mia occupazione, il mio
pensiero fisso: porre fine ai mali di un tempo. Faccio in modo che un giorno corrisponda a tutta una vita; e perbacco, non lo
afferro come se fosse l’ultimo, ma lo considero come se potesse anche essere l’ultimo. 2 Ti scrivo questa lettera e il
mio stato d’animo è tale come se la morte dovesse chiamarmi proprio ora mentre sto scrivendo; sono pronto ad andarmene e
continuerò a godere della vita perché non mi preoccupo troppo di quanto durerà ancora. Prima di diventare vecchio ho cercato di
vivere bene, ora che sono vecchio cerco di morire bene; ma morire bene significa morire volentieri. 3 Vedi di non fare mai
nulla contro la tua volontà: tutto quello che è una costrizione se uno fa resistenza, non lo è per chi lo accetta. Ascolta: chi
obbedisce volentieri agli ordini evita la parte più dura della schiavitù: fare quello che non vuole. Infelice non è chi esegue
un ordine, ma chi lo esegue contro la propria volontà. Disponiamoci, perciò a volere quello che le circostanze esigono e prima
di tutto a pensare senza tristezza alla nostra fine. 4 Prepariamoci a morire prima che a vivere. Per vivere abbiamo
abbastanza, ma noi siamo sempre avidi; ci sembra, e ci sembrerà sempre, che ci manchi qualcosa: non gli anni e nemmeno i
giorni, ma lo spirito ci dice se abbiamo vissuto abbastanza. Ho vissuto abbastanza, carissimo Lucilio; ora, sazio, aspetto la
morte. Stammi bene.�
- Letteratura Latina
- Epistulae Morales ad Lucilium di Seneca
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