De Bello Gallico, Libro 6 - Par. 2 - Studentville

De Bello Gallico, Libro 6 - Par. 2

Interfecto Indutiomaro ut docuimus, ad eius propinquos a Treveris imperium defertur. Illi finitimos Germanos sollicitare et pecuniam polliceri non desistunt. Cum a proximis impetrare non possent, ulteriores temptant. Inventis nonnullis civitatibus iure iurando inter se confirmant obsidibusque de pecunia cavent; Ambiorigem sibi societate et foedere adiungunt. Quibus rebus cognitis Caesar cum undique bellum parari videret, Nervios, Atuatucos, Menapios adiunctis Cisrhenanis omnibus Germanis esse in armis, Senones ad imperatum non venire et cum Carnutibus finitimisque civitatibus consilia communicare, a Treveris Germanos crebris legationibus sollicitari, maturius sibi de bello cogitandum putavit.

Versione tradotta

Tolto di mezzo Induziomaro, come rivelammo, il comando è concesso ai suoi parenti da parte dei Treveri. Essi non desistono dal sollecitare i confinanti Germani e promettere denaro. Non potendo ottenere dai vicini, tentano i lontani. Trovate alcune nazioni si rassicurano tra loro con giuramento e con gli ostaggi garantiscono per il denaro; si uniscono Ambiorige con alleanza e patto. Sapute queste cose, Cesare vedendo che da ogni parte si preparava la guerra, che Nervi, Atuatuci, Menapi, aggiuntisi tutti i Germani Transrenani, erano in armi, che i Senoni non venivano secondo l’ordine e scambiavano piani con Carnuti e nazioni confinanti, che i Germani erano sollecitati dai Treveri con frequenti ambascerie, pensò che dovesse riflettere più adeguatamente alla guerra.

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