De Bello Gallico, Libro 6 - Par. 38 - Studentville

De Bello Gallico, Libro 6 - Par. 38

Erat aeger in praesidio relictus P. Sextius Baculus, qui primum pilum apud Caesarem duxerat, cuius mentionem superioribus proeliis fecimus, ac diem iam quintum cibo caruerat. Hic diffisus suae atque omnium saluti inermis ex tabernaculo prodit; videt imminere hostes atque in summo rem esse discrimine; capit arma a proximis atque in porta consistit. Consequuntur hunc centuriones eius cohortis quae in statione erat; paulisper una proelium sustinent. Relinquit animus Sextium gravibus acceptis vulneribus; deficiens aegre per manus tractus servatur. Hoc spatio interposito reliqui sese confirmant tantum, ut in munitionibus consistere audeant speciemque defensorum praebeant.

Versione tradotta

C’era malato, rimasto nella guarnigione il primipilo P. Sestio Baculo, che presso Cesare aveva guidato la prima fila, di cui abbiamo fatto menzione in precedenti combattimenti, e già da tre giorni era privo di cibo. Costui diffidando della salvezza sua e di tutti, inerme esce dalla tenda; vede che i nemici incalzano e che la situazione è in pericolo; prende le armi dai vicini e si ferma sulla porta. Lo seguono i centurioni di quella coorte era di guardia; insieme per un poco sostengono insieme la battaglia. Lo spirito abbandona Sestio, dopo aver ricevute gravi ferite; svenendo a stento è salvato sottratto di mano in mano. Trascorso questo tempo, gli altri si rafforzano tanto che osano fermarsi sulle fortificazioni ed offrono una parvenza
di difensori.

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