Germani desperata expugnatione castrorum, quod nostros iam constitisse in munitionibus videbant, cum ea praeda, quam in silvis deposuerant, trans Rhenum sese receperunt. Ac tantus fuit etiam post discessum hostium terror, ut ea nocte, cum C. Volusenus missus cum equitatu in castra venisset, fidem non faceret adesse cum incolumi Caesarem exercitu. Sic omnium animos timor occupaverat, ut paene alienata mente deletis omnibus copiis equitatum se ex fuga recepisse dicerent neque incolumi exercitu Germanos castra oppugnaturos fuisse contenderent. Quem timorem Caesaris adventus sustulit.
Versione tradotta
I Germani essendo disperato l’assedio degli accampamenti, perché vedevano che i nostri già si erano stabiliti sulle fortificazioni, si ritirarono oltre il Reno con quella preda, che avevano deposto nelle selve. E tanto fu il terrore dei nemici anche dopo la partenza, che in quella notte, essendo C. Voluseno, inviato con la cavalleria, giunto negli accampamenti, non faceva credere che Cesare si avvicinasse con l’esercito incolume. La paura aveva preso così gli animi, che quasi impazzita la mente, dicevano che , distrutte tutte le truppe, la cavalleria s’era salvata dalla fuga e sostenevano che con l’esercito incolume i Germani non avrebbero assediato gli accampamenti.
Questo timore lo cancellò l’arrivo di Cesare.
- De Bello Gallico
- Libro 6
- Cesare
- De Bello Gallico