Reversus ille, eventus belli non ignorans, unum, quod cohortes ex statione et praesidio essent emissae, questus – ne minimo quidem casu locum relinqui debuisse – multum Fortunam in repentino hostium adventu potuisse iudicavit, multo etiam amplius quod paene ab ipso vallo portisque castrorum barbaros avertisset. Quarum omnium rerum maxime admirandum videbatur, quod Germani, qui eo consilio Rhenum transierant ut Ambiorigis fines depopularentur, ad castra Romanorum delati optatissimum Ambiorigi beneficium obtulerant.
Versione tradotta
Ritornato, egli, non ignorando gli eventi di guerra, lamentatosi d’una sola cosa, che le coorti che erano state mandate per guarnigione e presidio – neppure per il minimo caso si sarebbe dovuto lasciare la postazione – giudicò che la Fortuna aveva potuto molto nell’improvviso arrivo dei nemici, ed anche molto di più perché aveva respinto i barbari quasi dalla stessa trincea e dalle porte degli accampamenti. Tra tutte quelle cose soprattutto sembrava da meravigliarsi, il fatto che i Germani, che avevano attraversato il Reno con quel proposito, (cioè) di devastare i territori di Ambiorige, portatisi presso gli accampamenti dei Romani avevano offerto ad Ambiorige un vantaggio molto gradito.
- De Bello Gallico
- Libro 6
- Cesare
- De Bello Gallico