De Bello Gallico, Libro 6 - Par. 9 - Studentville

De Bello Gallico, Libro 6 - Par. 9

Caesar, postquam ex Menapiis in Treveros venit, duabus de causis Rhenum transire constituit; quarum una erat quod auxilia contra se Treveris miserant, altera, ne ad eos Ambiorix receptum haberet. His constitutis rebus paulo supra eum locum, quo ante exercitum traduxerat, facere pontem instituit. Nota atque instituta ratione magno militum studio paucis diebus opus efficitur. Firmo in Treveris ad pontem praesidio relicto, ne quis ab his subito motus oriretur, reliquas copias equitatumque traducit. Ubii, qui ante obsides dederant atque in deditionem venerant, sui purgandi causa ad eum legatos mittunt, qui doceant neque ex sua civitate auxilia in Treveros missa neque ab se fidem laesam; petunt atque orant ut sibi parcat, ne communi odio Germanorum innocentes pro nocentibus poenas pendant; si amplius obsidum velit dari pollicentur. Cognita Caesar causa reperit ab Suebis auxilia missa esse, Ubiorum satisfactionem accipit, aditus viasque in Suebos perquirit.

Versione tradotta

Cesare, dopo che giunse (provenendo) dai Menapi ai Treveri, decise di passare il Reno per due motivi; uno di questi era il fatto che avevano mandato aiuti ai Treveri contro di lui, il secondo, perché Ambiorige non avesse accoglienza da loro. Decise queste cose, poco più sopra a quel luogo, dove aveva fatto passare l’esercito, ordinò di costruire un ponte. Essendo conosciuto e stabilito il sistema, con grande sforzo dei soldati, in pochi giorni l’opera è compiuta. Lasciato tra i Treveri una forte guarnigione presso il ponte, perché nessuna ribellione sorgesse da parte di questi, fa passare le altre truppe e la cavalleria. Gli Ubi che prima avevano dato ostaggi ed erano venuti alla resa, per scusarsi gli mandano ambasciatori, a dire che né dalla loro nazione erano stati inviati aiuti verso i Treveri né da loro era stata violata la lealtà; chiedono e scongiurano di perdonarli, perché per il comune odio dei Germani (loro) innocenti non pagassero il fio al posto di colpevoli; promettono, se volesse un di più di ostaggi, che sia dato. Saputo il motivo, Cesare scopre che gli aiuti erano stati mandati dagli Svevi, accolse la giustificazione degli Ubi, indaga (per sapere) gli accessi ed le strade verso gli Svevi.

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