De Bello Gallico, Libro 7 - Par. 15 - Studentville

De Bello Gallico, Libro 7 - Par. 15

Omnium consensu hac sententia probata uno die amplius xx

urbes Biturigum incenduntur. Hoc idem fit in reliquis civitatibus. In omnibus partibus incendia conspiciuntur. Quae etsi magno

cum dolore omnes ferebant, tamen hoc sibi solacii proponebant, quod se prope explorata victoria celeriter amissa recuperaturos

confidebant. Deliberatur de Avarico in communi concilio, incendi placeat an defendi. Procumbunt omnibus Gallis ad pedes

Bituriges, ne pulcherrimam prope Galliae totius urbem, quae et praesidio et ornamento sit civitati, suis manibus succendere

cogerentur; facile se loci natura defensuros dicunt, quod prope ex omnibus partibus flumine et palude circumdata unum habeat et

perangustum aditum. Datur petentibus venia dissuadente primo Vercingetorige, post concedente et precibus ipsorum et

misericordia vulgi. Defensores oppido idonei deliguntur.

Versione tradotta

Col consenso di

tutti, approvata questa idea in un solo giorno più di 20 città dei Biturigi sono incendiate.
La stessa cosa avviene nelle

altre nazioni.
In tutte le parti si vedono incendi.
Anche se queste cose tutti le sopportavano con grande dolore,

tuttavia questo di sollievo si proponevano, il fatto che, quasi con una vittoria intravista, confidavano di recuperare

velocemente le cose perdute. Si decide su Avarico nell’assemblea comune se si stabilisca di incendiarla o difenderla.
I

Biturigi si gettano ai piedi di tutti i Galli, perché la città quasi più bella di tutta la Gallia, che è di difesa e di

prestigio per la nazione, non siano costretti ad incendiarla con le proprie mani; dicono che l’avrebbero difesa con la natura

del luogo, perché circondata quasi da tutte le parti da un fiume e da una palude ha un solo accesso e strettissimo.
Si dà

l’autorizzazione ai richiedenti, mentre inizialmente Vercingetorige disapprova e poi accorda sia per le loro preghiere che per

pietà del popolo. Si scelgono difensori adatti per la città.

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