Singulari militum
nostrorum virtuti consilia cuiusque modi Gallorum occurrebant, ut est summae genus sollertiae atque ad omnia imitanda et
efficienda, quae a quoque traduntur, aptissimum. Nam et laqueis falces avertebant, quas cum destinaverant, tormentis introrsus
reducebant, et aggerem cuniculis subtrahebant, eo scientius quod apud eos magnae sunt ferrariae atque omne genus cuniculorum
notum atque usitatum est. Totum autem murum ex omni parte turribus contabulaverant atque has coriis intexerant. Tum crebris
diurnis nocturnisque eruptionibus aut aggeri ignem inferebant aut milites occupatos in opere adoriebantur, et nostrarum turrium
altitudinem, quantum has cotidianus agger expresserat, commissis suarum turrium malis adaequabant et apertos cuniculos praeusta
et praeacuta materia et pice fervefacta et maximi ponderis saxis morabantur moenibusque adpropinquare prohibebant.
Versione tradotta
Strategie dei Galli di
qualunque tipo contrastavano il singolare valore dei nostri soldati, come è una razza di somma abilità e capacissima ad imitare
e fare le cose che sono date da
chiunque.
Infatti con lacci distoglievano le nostre falci, che quando le avevano
afferrate, le tiravano dentro con macchine, facevano crollare il terrapieno con cunicoli, tanto più abilmente per il fatto che
presso di loro ci sono molte miniere di ferro ed ogni tipo di cunicoli è noto e praticato.
Avevano poi attrezzato di piani
tutto il muro con torri e le avevano ricoperte di pelli.
Poi con frequenti sortite diurne e notturne o
appiccavano il
fuoco al terrapieno o assalivano i soldati occupati nel lavoro ed eguagliavano l’altezza delle nostre torri, quanto il
terrapieno quotidiano le innalzava, legate travi delle loro torri e bloccavano i cunicoli aperti con materiale
appuntito e
induriti al fuoco e con pece bollente e massi di enorme peso ed impedivano di avvicinarsi alle mura.
- Letteratura Latina
- Libro 7
- Cesare
- De Bello Gallico