De Bello Gallico, Libro 7 - Par. 24 - Studentville

De Bello Gallico, Libro 7 - Par. 24

His tot rebus impedita oppugnatione

milites, cum toto tempore luto, frigore et adsiduis imbribus tardarentur, tamen continenti labore omnia haec superaverunt et

diebus xxv aggerem latum pedes cccxxx, altum pedes lxxx exstruxerunt. Cum is murum hostium paene contingeret et Caesar ad opus

consuetudine excubaret militesque hortaretur ne quod omnino tempus ab opere intermitteretur, paulo ante tertiam vigiliam est

animadversum fumare aggerem, quem cuniculo hostes succenderant eodemque tempore toto muro clamore sublato duabus portis ab

utroque latere turrium eruptio fiebat. Alii faces atque aridam materiam de muro in aggerem eminus iaciebant, picem reliquasque

res, quibus ignis excitari potest, fundebant, ut, quo primum occurreretur aut cui rei ferretur auxilium, vix ratio iniri

posset. Tamen quod instituto Caesaris duae semper legiones pro castris excubabant pluresque partitis temporibus erant in opere,

celeriter factum est ut alii eruptionibus resisterent, alii turres reducerent aggeremque interscinderent, omnis vero ex castris

multitudo ad restinguendum
concurreret.

Versione tradotta

Impedito l’assedio da queste tante cose, i soldati,

essendo bloccati per tutto il tempo da fango, freddo e piogge continue, tuttavia con una fatica incessante vinsero tutte queste

cose ed in 25 giorni costruirono un terrapieno largo 330 piedi ed alto 80 piedi.
Quando quello (terrapieno) toccava quasi il

muro dei nemici e Cesare secondo l’abitudine sorvegliava il lavoro ed esortava i soldati a non interrompere assolutamente

nessun momento dall’impresa, poco prima la terza veglia si vide il terrapieno fumare, ed i nemici con un cunicolo l’avevano

incendiato e nello stesso tempo alzatosi un grido da tutto il muro dalle due porte da entrambi i lati delle torri avveniva una

sortita.
Alcuni da lontano lanciavano fiaccole e materiale secco dal muro sul terrapieno, rovesciavano pece ed altre cose,

con cui si può ravvivare il fuoco, così che a stento si poteva intraprendere una strategia dove si corresse per prima cosa o a

quale cosa si portasse aiuto. Tuttavia poiché per decisione di Cesare due legioni vegliavano sempre davanti agli accampamenti e

parecchi, divisi i tempi, erano all’opera, velocemente avvenne che alcuni resistevano alle sortite, altri ritiravano le torri e

tagliavano il terrapieno, poi tutta la folla dagli accampamenti accorreva a spegnere.

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