Cum in omnibus locis
consumpta iam reliqua parte noctis pugnaretur semperque hostibus spes victoriae redintegraretur, eo magis quod deustos pluteos
turrium videbant nec facile adire apertos ad auxiliandum animadvertebant, semperque ipsi recentes defessis succederent omnemque
Galliae salutem in illo vestigio temporis positam arbitrarentur, accidit inspectantibus nobis, quod dignum memoria visum
praetereundum non existimavimus. Quidam ante portam oppidi Gallus, qui per manus sebi ac picis traditas glaebas in ignem e
regione turris proiciebat, scorpione ab latere dextro traiectus exanimatusque concidit. Hunc ex proximis unus iacentem
transgressus eodem illo munere fungebatur. Eadem ratione ictu scorpionis exanimato alteri successit tertius et tertio quartus,
nec prius ille est a
propugnatoribus vacuus relictus locus quam restincto aggere atque omni ea parte submotis hostibus
finis est pugnandi factus.
Versione tradotta
Combattendosi in tutti i luoghi, passata ormai la restante parte della notte e sempre per i nemici si rinnovava la speranza
della vittoria, tanto più che vedevano bruciati i parapetti delle torri e capivano che (soldati) scoperti non potevano
avvicinarsi per soccorrere e mentre essi sempre avvicendavano (uomini) freschi agli spossati e ritenevano che tutta la salvezza
della Gallia era riposta in quel frammento di tempo, accadde, mentre noi guardavamo, quello che sembrò degno di menzione e noi
giudicammo non doversi trascurare. Un gallo davanti alla porta della città, che lanciava nel fuoco nella zona della torre zolle
di grasso e pece passate di mano in mano, trapassato dal fianco destro da uno scorpione cadde stramazzato.
Uno tra i vicini
passando su questo che giaceva (a terra) svolgeva lo stesso compito.
Al secondo stramazzato per la stessa ragione da un
colpo di scorpione successe un terzo ed al terzo un quarto e quel posto non fu lasciato vuoto dai difensori, prima che, spento
il terrapieno ed allontanati da tutta quella parte i nemici, fu messa la fine del combattere.
- Letteratura Latina
- Libro 7
- Cesare
- De Bello Gallico