Caesar etsi a bello atque
hoste discedere detrimentosum esse existimabat, tamen non ignorans, quanta ex dissensionibus incommoda oriri consuessent, ne
tanta et tam coniuncta populo Romano civitas, quam ipse semper aluisset omnibusque rebus ornasset, ad vim atque arma
descenderet atque ea pars, quae minus sibi confideret, auxilia a Vercingetorige arcesseret, huic rei praevertendum existimavit
et, quod legibus Haeduorum iis, qui summum magistratum obtinerent, excedere ex finibus non liceret, ne quid de iure aut de
legibus eorum deminuisse videretur, ipse in Haeduos proficisci statuit senatumque omnem et quos inter controversia esset ad se
Decetiam evocavit. Cum prope omnis civitas eo convenisset docereturque paucis clam convocatis alio loco, alio tempore atque
oportuerit, fratrem a fratre renuntiatum, cum leges duos ex una familia vivo utroque non solum magistratus creari vetarent, sed
etiam in senatu esse prohiberent, Cotum imperium deponere coegit, Convictolitavem, qui per sacerdotes more civitatis
intermissis magistratibus esset creatus, potestatem obtinere iussit.
Versione tradotta
Cesare anche se riteneva
dannoso allontanarsi dalla guerra e dal nemico, tuttavia non ignorando, quanti grandi danni erano soliti sorgere dai dissensi,
perché una nazione così grande e tanto legata al popolo romano, che egli aveva sempre favorito e premiato con tutti i mezzi,
non scendesse alla violenza ed alle armi e quel partito, che meno confidava in lui, chiedesse aiuti da Vercingetorige, giudico
che bisognava provvedere a questa cosa e, poiché secondo le leggi degli Edui, non era lecito a quelli, che detenevano la
massima magistratura, uscire dai territori, perché non sembrasse che sminuisse qualcosa circa il diritto e le leggi loro,
stabilì do partire verso gli Edui e convocò presso di sé a Decezia tutto il senato e quelli tra cui c’era la
controversia.
Essendo giunta là quasi tutta la nazione ed essendo informato che, convocati pochi (uomini) di nascosto in luogo diverso, i
tempo diverso da quello che era stabilito, un fratello era stato designato dal fratello, mentre le leggi vietavano che da una
sola famiglia essendo vivo l’uno e l’altro, non solo si eleggesse un magistrato, ma (le leggi) proibivano anche che fosse nel
senato, costrinse Coto a deporre il comando ed ordinò che ottenesse il potere Convictolitave, che era stato eletto per mezzo
dei sacerdoti secondo la tradizione della nazione, quando le magistrature si interrompevano.
- Letteratura Latina
- Libro 7
- Cesare
- De Bello Gallico