De Bello Gallico, Libro 7 - Par. 48 - Studentville

De Bello Gallico, Libro 7 - Par. 48

Interim ii qui ad alteram partem oppidi, ut supra demonstravimus, munitionis causa

convenerant, primo exaudito clamore, inde etiam crebris nuntiis incitati oppidum ab Romanis teneri, praemissis equitibus magno

cursu eo contenderunt. Eorum ut quisque primus venerat, sub muro consistebat suorumque pugnantium numerum augebat. Quorum cum

magna multitudo convenisset, matres familiae quae paulo ante Romanis de muro manus tendebant, suos obtestari et more Gallico

passum capillum ostentare liberosque in conspectum proferre coeperunt. Erat Romanis nec loco nec numero aequa contentio; simul

et cursu et spatio pugnae defatigati non facile recentes atque integros sustinebant.

Versione tradotta

Intanto quelli che erano andati, come prima

dicemmo, all’altra parte della città per la fortificazione, sentito il primo urlo, poi anche spinti dalle continue notizie che

la città era occupata dai Romani, mandati avanti i cavalieri di gran corsa si
diressero là.
E come ognuno di essi era

arrivato (per primo), si fermava sotto il muro ed aumentava il numero dei combattenti.
Ed essendone giunta una grande

moltitudine, le madri di famiglia che poco prima tendevano dal muro le mani ai Romani, cominciarono a scongiurare i loro e

secondo il costume gallico a mostrare la chioma sciolta e presentare i figli alla vista.
I Romani non avevano né per luogo

né per numero uno scontro pari; simultaneamente stanchi per la corsa ed il tempo della battaglia non sostenevano facilmente i

(nemici) freschi ed integri

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