Nostri cum
undique premerentur, sex et quadraginta centurionibus amissis deiecti sunt loco. Sed intolerantius Gallos insequentes legio
decima tardavit, quae pro subsidio paulo aequiore loco constiterat. Hanc rursus xiii legionis cohortes exceperunt, quae ex
castris minoribus eductae cum T. Sextio legato locum ceperant superiorem. Legiones ubi primum planitiem attigerunt, infestis
contra hostem signis constiterunt. Vercingetorix ab radicibus collis suos intra munitiones reduxit. Eo die milites sunt paulo
minus septingenti desiderati.
Versione tradotta
I nostri essendo premuti da ogni parte, perduti
quarantasei centurioni, furono respinti dalla postazione. Ma i Galli che inseguivano troppo violentemente li attardò la decima
legione, che si era insediata a difesa in un luogo un poco più favorevole. Di nuovo questa la sostennero le coorti della 13
legione, che fatte uscire dagli accampamenti minori avevano occupato il luogo superiore col legato T. Sestio Baculo. Le
legioni appena toccarono la pianura, si posero con le insegne rivolte contro il nemico. Vercingetorige dai piedi del monte
ricondusse i suoi dentro le fortificazioni.
In quel giorno furono rimpianti poco meno di settecento soldati.
- Letteratura Latina
- Libro 7
- Cesare
- De Bello Gallico