Dum haec apud Caesarem geruntur, Labienus eo
supplemento, quod nuper ex Italia venerat, relicto Agedinci, ut esset impedimentis praesidio, cum quattuor legionibus Luteciam
proficiscitur. Id est oppidum Parisiorum, positum in insula fluminis Sequanae. Cuius adventu ab hostibus cognito magnae ex
finitimis civitatibus copiae convenerunt. Summa imperii traditur Camulogeno Aulerco, qui prope confectus aetate tamen propter
singularem scientiam rei militaris ad eum est honorem evocatus. Is cum animadvertisset perpetuam esse paludem, quae influeret
in Sequanam atque illum omnem locum magnopere impediret, hic consedit nostrosque transitu prohibere instituit.
Versione tradotta
Mentre si
facevano queste cose presso Cesare, Labieno, lasciato quel rinforzo, che da poco era giunto dall’Italia, ad Agedinco, perché
fosse di guardia ai carriaggi, con quattro legioni parte per Lutezia. Quella è una città dei Parisi, posta nell’isola del fiume
Senna. Conosciuto il suo arrivo dai nemici, si radunarono grandi truppe dalle nazioni confinanti. Il supremo comando viene dato
all’aulerco Camulogeno, che quasi debilitato dall’età tuttavia per la singolare conoscenza della tecnica militare fu chiamato a
quella carica. Egli avendo notato che c’era una palude ininterrotta, che sfociava nella Senna e bloccava molto tutto quel
luogo, qui si stabilì e decise di vietare ai nostri il passaggio.
- Letteratura Latina
- Libro 7
- Cesare
- De Bello Gallico