Ad hos omnes casus provisa erant praesidia cohortium
duarum et viginti, quae ex ipsa coacta provincia ab L. Caesare legato ad omnes partes opponebantur. Helvii sua sponte cum
finitimis proelio congressi pelluntur et C. Valerio Domnotauro, Caburi filio, principe civitatis, compluribusque aliis
interfectis intra oppida murosque compelluntur. Allobroges crebris ad Rhodanum dispositis praesidiis magna cum cura et
diligentia suos fines tuentur. Caesar quod hostes equitatu superiores esse intellegebat et interclusis omnibus itineribus nulla
re ex provincia atque Italia sublevari poterat, trans Rhenum in Germaniam mittit ad eas civitates, quas superioribus annis
pacaverat, equitesque ab his arcessit et levis armaturae pedites qui inter eos proeliari consuerant. Eorum adventu, quod minus
idoneis equis utebantur, a tribunis militum reliquisque equitibus Romanis atque
Versione tradotta
Per tutte queste evenienze erano state previste guarnigioni di ventidue coorti, che raccolte dalla stessa
provincia dal legato L. Cesare si opponevano a tutte le parti. Gli Elvi spontaneamente venuti allo scontro con i confinanti
sono sbaragliati e sono cacciati dentro le città e le mura, essendo stati uccisi C. Valerio Domnotauro, figlio di Caburo, capo
della nazione e parecchi altri. Gli Allobrogi dislocate frequenti guarnigioni presso il Rodano con grande cura ed attenzione
difendono i loro territori. Cesare poiché capiva che i nemici erano superiori per la cavalleria e bloccate tutte le strade per
nessuna cosa si poteva essere aiutati dalla provincia e dall’Italia, manda (ambasciate) al di là del Reno in Germania a quelle
nazioni, che aveva pacificato negli anni precedenti, e fa venire da questi cavalieri e fanti di armatura leggera che erano
soliti combattere in mezzo ad essi. Col loro arrivo, poiché usavano cavalli meno adatti, prende i cavalli dai tribuni dei
soldati e dagli altri cavalieri romani e li distribuisce ai Germani.
- De Bello Gallico
- Libro 7
- Cesare
- De Bello Gallico