Huius opera Commii, ut antea demonstravimus, fideli atque utili superioribus annis erat usus in Britannia
Caesar; quibus ille pro meritis civitatem eius immunem esse iusserat, iura legesque reddiderat atque ipsi Morinos attribuerat.
Tanta tamen universae Galliae consensio fuit libertatis vindicandae et pristinae belli laudis recuperandae, ut neque beneficiis
neque amicitiae memoria moverentur omnesque et animo et opibus in id bellum incumberent. Coactis equitum milibus viii et
peditum circiter CCL haec in Haeduorum finibus recensebantur, numerusque inibatur, praefecti constituebantur. Commio Atrebati,
Viridomaro et Eporedorigi Haeduis, Vercassivellauno Arverno consobrino Vercingetorigis summa imperii traditur. His delecti ex
civitatibus attribuuntur, quorum consilio bellum administraretur. Omnes alacres et fiduciae pleni ad Alesiam proficiscuntur,
neque erat omnium quisquam qui adspectum modo tantae multitudinis sustineri posse arbitraretur, praesertim ancipiti proelio,
cum ex oppido eruptione pugnaretur, foris tantae copiae equitatus peditatusque cernerentur.
Versione tradotta
Dell’
opera leale ed utile di questo Commio, come prima attestammo, negli anni precedenti si era servito Cesare; egli per tali meriti
aveva ordinato che la sua nazione fosse immune, aveva restituito diritti e leggi ed alla stessa aveva assegnato i Morini.
Tuttavia il consenso di tutta la Gallia fu così grande di rivendicare la libertà e recuperare l’antica gloria di guerra, che
non furono mossi né da benefici né dal ricordo dell’amicizia e tutti con animo e mezzi si impegnavano in quella
guerra.Arruolati 8 mila cavalieri e circa 250 ( mila) fanti, queste (migliaia) erano passati in rassegna nei territori degli
Edui, se ne individuava il numero, erano assegnati i prefetti.
All’atrebate Commio, agli edui Viridomaro ed Eporedorige,
all’arverno Vercassivellauno, cugino di Vercingetorige vienedato il supremo comando.
A questi vengono aggiunti i delegati
dalle nazioni, col consiglio dei quali era organizzata la guerra. Tutti entusiasti e pieni di fiducia partono per Alesia, e tra
tutti non c’era nessuno che pensasse che si potesse solo sostenere la vista di così grande moltitudine, soprattutto per un
duplice scontro, poiché si combatteva dalla città con la sortita, fuori si vedevano così grandi truppe di cavalleria e di
fanteria.
- De Bello Gallico
- Libro 7
- Cesare
- De Bello Gallico