De Bello Gallico, Libro 7 - Par. 80 - Studentville

De Bello Gallico, Libro 7 - Par. 80

Caesar omni exercitu ad utramque partem

munitionis disposito, ut, si usus veniat, suum quisque locum teneat et noverit, equitatum ex castris educi et proelium committi

iubet. Erat ex omnibus castris, quae summum undique iugum tenebant, despectus atque omnes milites intentis animis proventum

pugnae exspectabant. Galli inter equites raros sagittarios expeditosque levis armaturae interiecerant, qui suis cedentibus

auxilio succurrerent et nostrorum equitum impetus sustinerent. Ab his complures de improviso vulnerati proelio excedebant. Cum

suos pugna superiores esse Galli confiderent et nostros multitudine premi viderent, ex omnibus partibus et ii qui munitionibus

continebantur et ii qui ad auxilium convenerant clamore et ululatu suorum animos confirmabant. Quod in conspectu omnium res

gerebatur neque recte aut turpiter factum celari poterat, utrosque et laudis cupiditas et timor ignominiae ad virtutem

excitabat. Cum a meridie prope ad solis occasum dubia victoria pugnaretur, Germani una in parte confertis turmis in hostes

impetum fecerunt eosque propulerunt; quibus in fugam coniectis sagittarii circumventi interfectique sunt. Item ex reliquis

partibus nostri cedentes usque ad castra insecuti sui colligendi facultatem non dederunt. At ii qui ab Alesia processerant,

maesti prope victoria desperata se in oppidum receperunt.

Versione tradotta

Cesare, disposto tutto l’esercito ad entrambe le parti

della fortificazione, perché, se venga il bisogno, ognuno occupi il suo posto e lo conosca, comanda che si esca dagli

accampamenti e di attacchi battaglia.
C’era la vista da tutti gli accampamenti, che da ogni parte occupavano la cima del

giogo, e tutti i soldati con gli animi attenti aspettavano l’esito della battaglia. I Galli avevano inserito tra i cavalieri

pochi arcieri e fanti di armatura leggera, che, ritirandosi i loro, corressero in aiuto e sostenessero gli attacchi dei nostri

cavalieri. Parecchi feriti all’improvviso da questi si ritiravano dallo scontro. Confidando i Galli che i loro fossero

superiori nella battaglia e vedendo che i nostri erano sopraffatti dalla moltitudine, da tutte le parti sia quelli che erano

tenuti dentro le fortificazioni sia quelli che erano giunti in aiuto col grido e l’urlo rinvigorivano gli animi dei

loro.
Poiché la cosa si svolgeva al cospetto di tutti ed un fatto accaduto bene o male non si poteva celare, sia la voglia

di lode sia il timore del disonore eccitava gli uni e gli altri. Poiché si combatteva da mezzogiorno quasi al tramonto del sole

con dubbia vittoria, i Germani in una sola parte con quadre compatte fecero un attacco contro i nemici e li respinsero; essendo

questi stati mandati in fuga, gli arcieri furono circondati ed uccisi. Similmente dalle altre parti i nostri inseguendo quelli

che di ritiravano fino agli accampamenti non diedero la possibilità di riprendersi. Ma quelli che erano venuti da Alesia,

addolorati, essendo la vittoria quasi disperata, si riportarono nella città.

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