Eneide, Libro 7, traduzione vv. 540-571 - Studentville

Eneide, Libro 7, traduzione vv. 540-571

E mentre nelle pianure si agisce così con Marte equo, 540
la dea

potente della promessa compiuta, poiché bagnò
di sangue la guerra e compì lemorti della prima battaglia,
abbandona

l’Esperia e alzatasi sull’aria del cielo
vincitricce si rivolge a Giunone con voce superba:
“Eccoti, la discordia

compiuta con la triste guerra; 545
di’ che si alleino in amicizia e congiungano patti.
Dal momento che bagnai i Teucri

di sangue ausonio,
anche questo ad essi aggiungerò, se il tuo volere mi è certo:
porterò alle guerre le città vicine con

chiacchiere,
accenderò gli animi dell’amore del pazzo Marte 550
perché vengano in aiuto da ogni parte; spargero armi

per i campi.”
Allora Giunone in risposta: “C’è abbondanza di paure ed inganno:
le cause di guerra son lì, si combatte

corpo a corpo con le armi,
che la sorte ha dato per prime, nuovo sangue bagna le armi.
Celebrino tali unioni e tali

imenei 555
l’iilustre stirpe di Venere e lo stesso re Latino.
Che tu troppo liberamente vagassi nell’aria
il

gran padre non lo vorrebbe, il re del sommo Olimpo,.
Ritirati dai luoghi. Io, se c’è qualche fortuna poi sugli

eventi,
io comanderò.” La Saturnia aveva risposto tali frasi; 560
Ella poi alza le ali stridenti di serpi
esi volge

alla dese di Cocito lasciando in alto i cieli.
C’è un luogo in mezzo all’Italia sotto gli alti monti,
famoso e

ricordato in molti posti,
la valle d’Ansanto; un lato boscoso da ogni parte 565
lo preme di dense fronde, e nel mezzo

un torrente
fragoroso di sassi e tortuoso vortice dà un rimbombo.
Qui una paurosa caverna e spiragli del crudele

Dite
si aprono, e rotto l’Acheronte, un’enorme voragine
apre le fauci pestifere, in cui l’Erinni nascosta, 570

odiata potenza, liberava cielo e terre.

Versione tradotta

E mentre nelle pianure si agisce così con Marte equo, 540
la dea potente della

promessa compiuta, poiché bagnò
di sangue la guerra e compì lemorti della prima battaglia,
abbandona l'Esperia e

alzatasi sull'aria del cielo
vincitricce si rivolge a Giunone con voce superba:
"Eccoti, la discordia compiuta con la

triste guerra; 545
di' che si alleino in amicizia e congiungano patti.
Dal momento che bagnai i Teucri di sangue

ausonio,
anche questo ad essi aggiungerò, se il tuo volere mi è certo:
porterò alle guerre le città vicine con

chiacchiere,
accenderò gli animi dell'amore del pazzo Marte 550
perché vengano in aiuto da ogni parte; spargero armi

per i campi."
Allora Giunone in risposta: "C'è abbondanza di paure ed inganno:
le cause di guerra son lì, si combatte

corpo a corpo con le armi,
che la sorte ha dato per prime, nuovo sangue bagna le armi.
Celebrino tali unioni e tali

imenei 555
l'iilustre stirpe di Venere e lo stesso re Latino.
Che tu troppo liberamente vagassi nell'aria
il

gran padre non lo vorrebbe, il re del sommo Olimpo,.
Ritirati dai luoghi. Io, se c'è qualche fortuna poi sugli

eventi,
io comanderò." La Saturnia aveva risposto tali frasi; 560
Ella poi alza le ali stridenti di serpi
esi volge

alla dese di Cocito lasciando in alto i cieli.
C'è un luogo in mezzo all'Italia sotto gli alti monti,
famoso e

ricordato in molti posti,
la valle d'Ansanto; un lato boscoso da ogni parte 565
lo preme di dense fronde, e nel mezzo

un torrente
fragoroso di sassi e tortuoso vortice dà un rimbombo.
Qui una paurosa caverna e spiragli del crudele

Dite
si aprono, e rotto l'Acheronte, un'enorme voragine
apre le fauci pestifere, in cui l'Erinni nascosta, 570

odiata potenza, liberava cielo e terre.

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