Eneide, Libro 7, traduzione vv. 623-640 - Studentville

Eneide, Libro 7, traduzione vv. 623-640

ardet inexcita Ausonia atque immobilis ante; 7.623
pars pedes

ire parat campis, pars arduus altis
pulverulentus equis furit; omnes arma requirunt. 625
pars levis clipeos et spicula

lucida tergent
arvina pingui subiguntque in cote securis;
signaque ferre iuvat sonitusque audire tubarum.
quinque

adeo magnae positis incudibus urbes
tela novant, Atina potens Tiburque superbum, 630
Ardea Crustumerique et turrigerae

Antemnae.
tegmina tuta cavant capitum flectuntque salignas
umbonum cratis; alii thoracas aenos
aut levis ocreas

lento ducunt argento;
vomeris huc et falcis honos, huc omnis aratri 635
cessit amor; recoquunt patrios fornacibus ensis.

classica iamque sonant, it bello tessera signum;
hic galeam tectis trepidus rapit, ille trementis
ad iuga cogit

equos, clipeumque auroque trilicem
loricam induitur fidoque accingitur ense. 7.640

Versione tradotta

Arde

l'Ausonia, prima pacifica ed immobile;
parte prepara i piedi ad andare nelle piane, parte sugli alti
cavalli freme

dritto impolverato; tutti ricercano le armi. 625
Parte tergono i leggeri scudi e le lucide frecce
di grasso oleoso e

sulla cote affilano le scuri;
piace portare le insegne ed udire i suoni di trombe.
Così cinque grandi città, approntate

le incudini,
rinnovano armi, la potente Atina, Tivoli superba, 630
Ardea, Crustumeri ed Antenna turrita.
Scavano

coperture sicure delle teste piegano graticci di salice
degli umboni; altri ricavano corazze di bronzo
o leggeri gambieri

dal duttile argento;
allora cessa l'onore del vomere e della falce, allora 635
l'amor dell'aratro; rifondono

spade paterne nelle fornaci.
Ormai risuonano le trombe, la parola d'ordine, segnale di guerra va;
questi trepido

strappa l'elmo dalle case, quello spinge i cavalli
frementi ai gioghi, lo scudo e la corazza di tre fili d'oro
si

veste e si cinge della fedele spada. 640

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