Victores praeda Rutuli spoliisque potiti 9.450
Volcentem exanimum flentes in castra ferebant.
nec minor in castris luctus Rhamnete reperto
exsangui et primis una
tot caede peremptis,
Serranoque Numaque. ingens concursus ad ipsa
corpora seminecisque viros, tepidaque recentem 455
caede locum et pleno spumantis sanguine rivos.
agnoscunt spolia inter se galeamque nitentem
Messapi et multo
phaleras sudore receptas.
Et iam prima novo spargebat lumine terras
Tithoni croceum linquens Aurora cubile. 9.460
iam sole infuso, iam rebus luce retectis
Turnus in arma viros armis circumdatus ipse poliptoto
suscitat: aeratasque
acies in proelia cogunt,
quisque suos, variisque acuunt rumoribus iras.
quin ipsa arrectis visu miserabile in hastis
465
praefigunt capita et multo clamore sequuntur
Euryali et Nisi.
Aeneadae duri murorum in parte sinistra
opposuere aciem nam dextera cingitur amni,
ingentisque tenent fossas et turribus altis 470
stant maesti; simul ora
virum praefixa movebant
nota nimis miseris atroque fluentia tabo.
Versione tradotta
I Rutuli vincitori impossessatisi delle spoglie 450
portavano nel campo
piangendo Volcente esanime.
Né minore nel campo il lutto, trovato Ramnete
esangue ed in una sola strage uccisi tanti
capi,
Serrano e Numa. Enorme l'accorrere verso gli stessi
corpi e uomini agonizzanti, al luogo fresco di tiepida 455
strage ed a ruscelli spumeggianti di sangue.
Riconoscono le spoglie tra loro e l'elmo splendente
di Messapo e le
falere conquistate con molto sudore.
Ed ormai la prima Aurora spargeva le terre di nuova
luce lasciando il dorato letto
di Titone. 460
Diffusosi già il sole, ricoperte già le cose di luce
Turno stesso circondato di armi eccita alle
armi
gli uomini: spingono le bronzee schiere agli scontri,
ognuno i suoi, con varie frasi acuiscono le
ire.
Addirittura configgono, miserevole alla vista, su lance 465
drizzate e le seguono con grande urlo le stesse
teste
di Eurialo e Niso.
Gli Eneadi forti sulla parte sinistra del muro
opposero una squadra poiché la destra è cinta
dal fiume,
controllano gli enormi fossati estanno mesti 470
sule alti torri; li commuovono i volti degli eroi
infilzati
troppo noti ai miseri e grondanti di nero sangue.
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