Eneide, Libro 9, traduzione vv. 756-777 - Studentville

Eneide, Libro 9, traduzione vv. 756-777

Diffugiunt versi trepida formidine Troes,
et si continuo victorem ea cura subisset,
rumpere claustra

manu sociosque immittere portis,
ultimus ille dies bello gentique fuisset.
sed furor ardentem caedisque insana cupido

760
egit in adversos.
principio Phalerim et succiso poplite Gygen
excipit, hinc raptas fugientibus ingerit hastas

in tergum, Iuno viris animumque ministrat.
addit Halyn comitem et confixa Phegea parma, 765
ignaros deinde in muris

Martemque cientis
Alcandrumque Haliumque Noemonaque Prytanimque. omo
Lyncea tendentem contra sociosque vocantem

vibranti gladio conixus ab aggere dexter
occupat, huic uno deiectum comminus ictu 770
cum galea longe iacuit caput.

inde ferarum
vastatorem Amycum, quo non felicior alter
unguere tela manu ferrumque armare veneno,
et Clytium

Aeoliden et amicum Crethea Musis,
Crethea Musarum comitem, cui carmina semper 775
et citharae cordi numerosque intendere

nervis,
semper equos atque arma virum pugnasque canebat.

Versione tradotta

I Troiani sconvolti scappano con trepida paura,
e se subito fosse venuto al

vincitore quella idea, rompere
le sbarre con la mano ed introdurre i compagni dalle porte,
quello sarebbe stato

l'ultimo giorno per la guerra ed il popolo.
Ma il furore e la voglia pazza di strage lo rese focoso 760
contro gli

avversari.
Prima prende Faleri e, tagliatogli una gamba,
Gige, poi lancia rapide lance nella schiena
ai fuggitivi,

Giunone prodiga forze e coraggio.
Aggiunge Ali come compagno e Fegeo, trafitto lo scudo, 765
poi ignari sulle mura e che

chiamavano Marte,
Alcandro, Alio, Nemone, Pritani.
Linceo che si dirigeva contro e chiamava i compagni,
lo colpisce

con la spada vibrante puntandosi svelto
dall'argine, a questi con un colpo solo, staccata in duello 770
la testa con

l'elmo, la scagliò lontano. Poi Amico
sterminatore di belve, di cui non un altro più abile
ad ungere le frecce con la

mano e armare il ferro di veleno,
e Clizio eolide e Creteo amico delle Muse,
Creteo compagno delle Muse, cui (stavan)

sempre a cuore 775
i canti e le cetre e tendere sulle corde i ritmi,
sempre cantava i cavalli, le armi e le battaglie

degli eroi.

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