Partiamo elencando e spiegando la normativa che il nostro Codice Civile ci fornisce a riguardo:
Art. 2214 cc “l’imprenditore che esercita attività commerciale deve tenere il libro giornale ed il libro degli inventari …”
Il libro giornale fa parte quindi dei libri contabili obbligatori. Nel giornale vengono annotate analiticamente le operazioni relative all’esercizio d’impresa (acquisto di una merce, vendita ecc).
Art.2215 C.C. “… il libro giornale e il libro degli inventari devono essere numerati progressivamente in ogni pagina e non sono soggetti né a bollatura né a vidimazione.”
Art.2216 C.C. “il libro giornale deve indicare giorno per giorno le operazioni relative all’esercizio dell’impresa.”
L’indicazione “giorno per giorno” non significa quotidianamente bensì rileva i fatti di gestione secondo un criterio cronologico.
Art.2219 C.C. “tutte le scritture devono essere tenute secondo le norme di un’ordinata contabilità, senza spazi in bianco, senza interlinee e senza trasporti in margine. Non vi si possono fare abrasioni e, se è necessaria qualche cancellazione, questa deve eseguirsi in modo che le parole cancellate siano leggibili.”
Art. 2220 C.C. “le scritture contabili devono essere conservate per dieci anni dalla data dell’ultima registrazione..”
Il giornale presenta il vantaggio di esporre le singole operazioni, per intero, in un’unica registrazione, mentre nel Mastro il fenomeno rilevato viene praticamente distribuito nei vari conti interessati, ciascuno dei quali rileva un aspetto del fenomeno stesso (originario o derivato) o comunque solo una parte.
Le registrazioni sul giornale prendono il nome di articoli in partita doppia e, per ogni operazione rilevata, riportano:
• La data;
• Il numero progressivo;
• La descrizione dell’operazione;
• La Codifica;
• I Codici e le denominazioni dei conti da addebitare e da accreditare e gli importi.
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