De Bello Gallico, Libro VIII - Par. 10 - Studentville

De Bello Gallico, Libro VIII - Par. 10

Huius munitionis duplex erat consilium. Namque et operum magnitudinem et timorem suum sperabat

fiduciam barbaris allaturum, et cum pabulatum frumentatumque longius esset proficiscendum, parvis copiis castra munitione ipsa

videbat posse defendi. Interim crebro paucis utrimque procurrentibus inter bina castra palude interiecta contendebatur; quam

tamen paludem nonnumquam aut nostra auxilia Gallorum Germanorumque transibant acriusque hostes insequebantur, aut vicissim

hostes eadem transgressi nostros longius summovebant. Accidebat autem cotidianis pabulationibus (id quod accidere erat necesse,

cum raris disiectisque ex aedificius pabulum conquireretur), ut impeditis locis dispersi pabulatores circumvenirentur; quae

res, etsi mediocre detrimentum iumentorum ac servorum nostris adferebat, tamen stultas cogitationes incitabat barbarorum, atque

eo magis, quod Commius, quem profectum ad auxilia Germanorum arcessenda docui, cum equitibus venerat; qui, tametsi numero non

amplius erant quingenti, tamen Germanorum adventu barbari nitebantur.

Versione tradotta

Lo scopo di tale fortificazione era duplice. Sperava, appunto, che la mole dei lavori e la sua simulata paura

infondessero fiducia ai barbari; inoltre, vedeva che, grazie appunto alle opere di fortificazione, era possibile difendere il

campo anche con pochi uomini, quando occorreva allontanarsi troppo in cerca di foraggio e di grano. Frattanto, piccoli gruppi

dei due eserciti davano luogo a frequenti scaramucce tra gli accampamenti, che pure erano separati da una palude. Talvolta,

comunque, o le nostre truppe ausiliarie, Galli e Germani, attraversavano la palude e incalzavano con maggior vigore i nemici, o

erano i barbari, a loro volta, a superarla e a ricacciare i nostri, costringendoli al ripiegamento. Poi, durante le quotidiane

spedizioni in cerca di foraggio, accadeva l'inevitabile, dato che la ricerca avveniva per casolari sparsi e isolati: i

nostri soldati, disuniti, venivano circondati in zone difficilmente praticabili. Il che ci procurava solo la perdita di pochi

animali e servi, ma alimentava gli stolti pensieri dei barbari, tanto più che Commio, partito per chiedere aiuti ai Germani,

come ho già detto, era rientrato con un contingente di cavalieri. Non erano più di cinquecento, tuttavia l'arrivo dei

Germani esaltò i barbari.

  • Letteratura Latina
  • Libro 8
  • Aulo Irzio
  • De Bello Gallico

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti