De Bello Gallico, Libro VIII - Par. 17 - Studentville

De Bello Gallico, Libro VIII - Par. 17

Quod cum crebrius accideret, ex captivo quodam comperit Caesar Correum, Bellovacorum ducem, fortissimorum milia

sex peditum delegisse equitesque ex omni numero mille, quos in insidiis eo loco collocaret, quem in locum propter copiam

frumenti ac pabuli Romanos missuros suspicaretur. Quo cognito consilio legiones plures quam solebat educit equitatumque, qua

consuetudine pabulatoribus mittere praesidio consuerat, praemittit: huic interponit auxilia levis armaturae; ipse cum

legionibus quam potest maxime appropinquat.

Versione tradotta

Mentre gli

agguati si facevano sempre più frequenti, da un prigioniero Cesare venne a sapere che Correo, il capo dei Bellovaci, aveva

scelto seimila fanti tra i più forti e mille cavalieri tra il numero totale, per tendere una trappola nella zona in cui

presumeva che si sarebbero spinti i Romani, vista l'abbondanza di grano e foraggio. Avvertito del piano, Cesare guida fuori

dal campo più legioni del solito e manda in avanti la cavalleria, che, come di consueto, scortava i soldati in cerca di

foraggio. Inserisce tra i cavalieri gruppi di ausiliari armati alla leggera. Dal canto suo, si avvicina il più possibile con le

legioni.

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