Quod cum animadverterent oppidani miserrimaque Alesiae
memoria solliciti similem casum obsessionis vererentur, maximeque ex omnibus Lucterius, qui fortunae illius periculum fecerat,
moneret frumenti rationem esse habendam, constituunt omnium consensu parte ibi relicta copiarum ipsi cum expeditis ad
importandum frumentum proficisci. Eo consilio probato proxima nocte duobus milibus armatorum relictis reliquos ex oppido
Drappes et Lucterius educunt. Hi paucos dies morati ex finibus Cadurcorum, qui partim re frumentaria sublevare eos cupiebant,
partim prohibere quo minus sumerent non poterant, magnum numerum frumenti comparant, nonnumquam autem expeditionibus nocturnis
castella nostrorum adoriuntur. Quam ob causam Gaius Caninius toto oppido munitiones circumdare moratur, ne aut opus effectum
tueri non possit aut plurimis in locis infirma disponat praesidia.
Versione tradotta
Appena se ne accorgono, gli assediati, inquieti per il tristissimo ricordo di
Alesia, temono l'eventualità di un blocco simile. Tra tutti Lucterio in particolare, che quel pericolo lo aveva corso,
invita a preoccuparsi del grano. Decidono, per consenso generale, di lasciare lì parte dell'esercito e di recarsi
personalmente in cerca di frumento con truppe leggere. Approvata la decisione, la notte successiva Drappete e Lucterio lasciano
duemila armati in città e si allontanano con i rimanenti. Si trattengono pochi giorni e raccolgono una gran quantità di grano
nelle terre dei Cadurci, che in parte desideravano aiutarli nell'approvvigionamento, in parte non potevano impedirne la
raccolta. Di tanto in tanto, poi, attaccano le nostre ridotte con assalti notturni. Per tale motivo, Caninio rallenta i lavori
di fortificazione tutt'intorno alla città, nel timore di non poterli difendere, una volta terminati, oppure di essere
costretto a dislocare in più settori guarnigioni troppo deboli.
- Letteratura Latina
- Libro 8
- Aulo Irzio
- De Bello Gallico