Caesar militibus pro tanto labore ac patientia, qui brumalibus diebus itineribus difficillimis, frigoribus intolerandis
studiosissime permanserant in labore, ducenos sestertios, centurionibus tot milia nummum praedae nomine condonanda pollicetur
legionibusque in hiberna remissis ipse se recipit die XXXX Bibracte. Ibi cum ius diceret, Bituriges ad eum legatos mittunt
auxilium petitum contra Carnutes, quos intulisse bellum sibi querebantur. Qua re cognita, cum dies non amplius decem et octo in
hibernis esset moratus, legiones XIIII et VI ex hibernis ab Arare educit, quas ibi collocatas explicandae rei frumentariae
causa superiore commentario demonstratum est: ita cum duabus legionibus ad persequendos Carnutes proficiscitur.
Versione tradotta
Ai
soldati, che avevano senza sosta condotto le operazioni con straordinario impegno anche nelle giornate invernali, lungo strade
davvero disagevoli e con un freddo insopportabile, come premio a titolo di bottino Cesare promette, per le tante fatiche e
sopportazioni, duecento sesterzi a testa, e ai centurioni mille. Invia le legioni ai quartieri d'inverno e ritorna a
Bibracte dopo quaranta giorni. Mentre vi amministrava la giustizia, i Biturigi gli inviano emissari per chiedergli aiuto contro
i Carnuti, lamentando attacchi da parte loro. Appena ne è informato, dopo aver sostato nei campi invernali non più di diciotto
giorni, richiama la diciottesima e la sesta legione dagli accampamenti sulla Saona, dove erano state dislocate per occuparsi
del vettovagliamento, come si è detto nel libro precedente. Così, con due legioni parte all'inseguimento dei Carnuti.
- De Bello Gallico
- Libro 8
- Aulo Irzio
- De Bello Gallico