Magnum hoc
testimonium senatus erat universi conveniensque superiori facto. Nam Marcellus proximo anno, cum impugnaret Caesaris
dignitatem, contra legem Pompei et Crassi rettulerat ante tempus ad senatum de Caesaris provinciis, sententiisque dictis
discessionem faciente Marcello, qui sibi omnem dignitatem ex Caesaris invidia quaerebat, senatus frequens in alia omnia
transiit. Quibus non frangebantur animi inimicorum Caesaris, sed admonebantur quo maiores pararent necessitates, quibus cogi
posset senatus id probare, quod ipsi constituissent.
Versione tradotta
Era una prova lampante dell'unanimità del senato e coincideva con quanto era
accaduto in precedenza. L'anno prima, infatti, M. Marcello aveva cercato di scalzare Cesare dalla sua carica e, contro una
legge di Pompeo e Crasso, aveva tenuto al senato una relazione sulle province di Cesare, prima della scadenza del mandato. Dopo
la discussione, Marcello, che ricercava ogni prestigio politico dalla sua ostilità contro Cesare, aveva messo ai voti la sua
proposta, ma il senato, compatto, l'aveva respinta. L'insuccesso non aveva demoralizzato i nemici di Cesare, anzi li
incitava a prepararsi a misure più gravi, con cui costringere il senato ad approvare ciò che loro volevano.
- Letteratura Latina
- Libro 8
- Aulo Irzio
- De Bello Gallico