«Sed quo sis, Aemiliane, alacrior ad tutandam rem publicam, sic habeto: omnibus qui patriam conservaverint, adiuverint, auxerint, certum esse in caelo definitum locum, ubi beati aevo sempiterno fruantur; nihil est enim illi principi deo qui omnem mundum regit, quod quidem in terris fiat, acceptius quam concilia coetusque hominum iure sociati, quae civitates appellantur; harum rectores et conservatores hinc profecti huc revertuntur.» Tunc ego etsi eram perterritus non tam mortis metu quam insidiarum a meis, quaesivi tamen viveretne ipse et Paulus pater et alii quos nos exstinctos esse arbitraremur. «Immo vero» inquit «hi vivunt qui e corporum vinclis tamquam e carcere evolaverunt, vestra vero, quae dicitur vita, mors est. Quin tu aspicis ad te venientem Paulum patrem?» Quem ut vidi, equidem vim lacrimarum profudi, ille autem me complexus atque osculans flere prohibebat.
Versione tradotta
«Ma affinché tu, Emiliano, sia più zelante nel servire lo Stato, sappi questo: per tutti coloro che avranno contribuito alla conservazione, alla salvezza e all'accrescimento della (lett. avranno conservato... salvato... accresciuto la) patria, cè una sede sicura (loro) assegnata nel cielo, dove potranno godere (fruantur: lett. è congiuntivo) godere, felici, delleternità (aevum... sempiternum); nulla infatti, almeno di quel che accade sulla terra, è più gradito a quel dio supremo che regge tutto il mondo di quelle aggregazioni e unioni di uomini, associati nel nome del diritto (iure), che si chiamano stati; i loro reggitori e conservatori, venuti da qui (= dal cielo), qui ritornano. Allora io, pur essendomi spaventato non tanto per il pericolo di morte quanto per le insidie (che mi sarebbero venute) dai miei (familiari), gli chiesi se fossero veramente in vita (viveret: il singolare si deve alla concordanza con ipse, ma il verbo è riferito a tutti i nominativi seguenti) lui stesso, mio padre Paolo e altri che noi consideriamo essere morti. «Proprio così», disse lui, «vivono coloro che sono sfuggiti, come da un carcere, ai vincoli del corpo (nel testo è plur.), mentre quella che voi chiamate vita (lett. la vostra, che è detta vita) è (in realtà) una morte. Ma non vedi tuo padre Paolo che avanza verso di te?». Appena lo vidi, scoppiai subito in lacrime (lett. sfogai la forza delle lacrime), ma lui, abbracciandomi e baciandomi, mi diceva di non (lett. mi proibiva) di piangere.
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